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Immunopatologia

Ipersensibilità di tipo I

Anafilassi: una precedente sensibilizzazione ha determinato una risposta immunitaria inizialmente mediata dai linfociti CD4 (della varietà Th2) che promuovono la proliferazione dei mastociti e la produzione di plasmacellule di IgE. Le IgE si legano ai mastociti in luoghi come la mucosa del tratto respiratorio. L’incontro con l’allergene porta nuovamente alla degranulazione dei mastociti con rilascio di mediatori primari (come istamina, serotonina) che causano vasodilatazione, broncocostrizione, ecc. e rilascio di mediatori secondari (come leucotrieni, prostaglandine) che portano a infiltrati cellulari infiammatori. Il processo di degranulazione dei mastociti è illustrato di seguito:

Esistono due forme di anafilassi:

  • Anafilassi sistemica: in alcuni individui si verifica una reazione gravein pochi minuti, portando a sintomatologia come asma acuto, edema laringeo, diarrea,orticaria e shock. Esempi classici sono l’allergia alla penicillina e l’allergia alla beesting.

  • Anafilassi locale (atopia): Circa il 10% delle persone ha “atopia” e sono facilmente sensibilizzati agli allergeni che causano una reazione localizzata quando vengono inalati o ingeriti. Questo può produrre febbre da fieno, orticaria, asma, ecc. Esempi classici sono le allergie alimentari e la febbre da fieno al polline di ambrosia.

Risultati di laboratorio

  • Le reazioni di ipersensibilità di tipo 1 possono essere accompagnate da un aumento degli eosinofili, come osservato con la conta differenziale dei globuli bianchi periferici.

  • La triptasi sierica può essere aumentata nell’ora successiva all’attivazione dei mastociti.

  • La misurazione delle IgE totali sieriche e dei livelli di IgE specifiche per determinati antigeni può essere effettuata quando sono previste terapie allergiche. Il test per le IgE totali o specifiche deve essere eseguito solo quando la storia è coerente con l’allergia e si sospetta che gli allergeni specifici siano la causa.

Trattamento: una dose standard per adulti di epinefrina autoiniettante è 0,3 mg di 1:1000 epinefrina, che aumenta l’epinefrina del sangue da 0,035 ng/mL a riposo a circa 10 volte quella quantità, la stessa di un esercizio vigoroso. Nei bambini, la dose è di 0,01 mg per chilogrammo. L’iniezione è sottocutanea o intramuscolare. L ‘ iniezione può essere ripetuta 3 volte ad intervalli di 10 minuti se indicato. L’epinefrina può essere salvavita per la fase acuta di ipersensibilità di tipo I. Ulteriori terapie tra cui albuterolo, antistaminici e corticosteroidi possono essere indicati per la reazione in fase tardiva.

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