Articles

[La sindrome da astenia cronica: un approccio clinico]

Il termine astenia deriva dal greco (centsqsneia, a: privazione, senza; esthénos: vigore, forza), significa assenza di forza, vigore o forza. È un sintomo, difficile da definire, con un insieme di sensazioni vaghe, diverse per ogni paziente. È una causa frequente di consultare, quasi il 30% in ambienti ambulatoriali. L’affaticamento cronico rappresenta fino al 10% di questi casi e lo 0,2-0,7% appartiene alla sindrome da stanchezza cronica. È molto importante differenziare l’astenia da debolezza, vertigini o dispnea, poiché i pazienti possono confonderli. Il fattore tempo in astenia è molto utile per la sua caratterizzazione, è stato definito per l’affaticamento prolungato quando dura per più di un mese e cronico quando la durata è superiore a 6 mesi. La depressione è la causa più comune di affaticamento, che rappresenta circa la metà dei casi. Il trattamento più efficace dell’astenia è quello di risolvere la causa sottostante, sebbene fino al 20% dei pazienti rimanga senza diagnosi. La diagnosi della sindrome da stanchezza cronica è di esclusione e i criteri del consenso internazionale dell’anno 1994 sono dovuti all’uso. L’alta frequenza del sintomo comporta un enorme costo sociale ed economico ed è per questo motivo così importante per i medici avere una corretta gestione di questo sintomo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *