Discesa con modificazione: l’unità sottostante l’omologia e l’omoplasia vista attraverso un’analisi dello sviluppo e dell’evoluzione
L’omologia è alla base di studi comparativi in biologia a tutti i livelli, dai geni ai fenotipi. L’omologia è somiglianza a causa della discendenza e dell’ascendenza comuni, l’omoplasia è la somiglianza arrivata attraverso l’evoluzione indipendente. Tuttavia, dato che esiste solo un albero della vita, tutti gli organismi, e quindi tutte le caratteristiche degli organismi, condividono un certo grado di relazione e somiglianza l’uno con l’altro. Tale condivisione può essere somiglianza o anche identità di struttura e la condivisione di un antenato comune più recente-come nell’omologia delle braccia degli umani e delle scimmie-o può riflettere un certo (spesso piccolo) grado di somiglianza, come quello tra le ali degli insetti e le ali degli uccelli, gruppi il cui antenato condiviso si trova nel profondo della storia evolutiva dei Metazoa. Può riflettere la condivisione di interi percorsi di sviluppo, condivisione parziale o percorsi divergenti. Questa recensione mette a confronto le caratteristiche classificate come omologhe con le classi di caratteristiche normalmente raggruppate come omoplastiche, quest’ultima è convergenza, parallelismo, inversioni, rudimenti, vestigia e atavismi. Da un lato, i meccanismi di sviluppo possono essere conservati, anche quando non si forma una struttura completa (rudimenti, vestigia) o quando una struttura appare solo in alcuni individui (atavismi). D’altra parte, diversi meccanismi di sviluppo possono produrre caratteristiche simili (omologhe). Esame congiunto della vicinanza del rapporto e grado di sviluppo condiviso rivela un continuum all’interno di un’estesa categoria di omologia, che si estende dal omologia –> ripristini –> rudimenti –> vestigia –> atavisms –> parallelismo, con la convergenza come l’unica classe di homoplasy, un’idea che si rivela sorprendentemente vecchio. Questo riallineamento fornisce un barlume di un modo per colmare gli approcci filogenetici e di sviluppo all’omologia e all’omoplasia, un ponte che dovrebbe fornire un pilastro chiave per la biologia evolutiva dello sviluppo (evo-devo). Non sarà, e in un senso pratico non può, alterare come caratteristiche omoplastiche sono identificati nelle analisi filogenetiche. Ma vedere rudimenti, inversioni, vestigia, atavismi e parallelismi più vicini all’omologia che all’omoplasia dovrebbe guidarci verso la ricerca degli elementi comuni alla base della formazione del fenotipo (quella che alcuni hanno chiamato l’omologia profonda dei meccanismi genetici e/o cellulari), piuttosto che discutere delle caratteristiche in termini di evoluzione condivisa o indipendente.