Articles

Cocamidopropil betaina

La sicurezza della Cocamidopropil betaina e dei relativi ingredienti amidopropil betaina è stata valutata in diverse occasioni dal gruppo di esperti di Cosmetic Ingredient Review (CIR). Nel 1991, il gruppo di esperti CIR ha esaminato la letteratura scientifica disponibile pubblicata e ha concluso che CAPB era sicuro per l’uso nei prodotti cosmetici risciacquati ai livelli di utilizzo riportati nella letteratura disponibile. A causa del potenziale di irritazione della pelle a concentrazioni di utilizzo più elevate, tuttavia, il gruppo di esperti CIR ha raccomandato che per i prodotti cosmetici destinati a rimanere sulla pelle per lunghi periodi di tempo (ad esempio, prodotti da lasciare in posa), la concentrazione di CAPB non deve superare il 3%. Sulla base di nuove informazioni che mostrano un aumento sostanziale del numero di usi di CAPB, compresi nuovi usi in prodotti aerosol, e segnalazioni di reazioni allergiche cutanee in pazienti che hanno usato prodotti per il risciacquo, il gruppo di esperti CIR ha intrapreso un’ulteriore revisione di CAPB e delle relative amidopropil betaine nel 2012. L’indagine primaria per la revisione del 2012 riguardava la presenza del 3,3-dimetilaminopropilammina (DMAPA) e dell’acido grasso amidopropil dimetilammina (amidoammina) in CAPB e altre amidopropil betaine correlate. DMAPA e amidoamina sono presenti in CAPB e altri betaines amidopropil correlati come sottoprodotti di produzione. DMAPA e amidoamina a volte possono causare reazioni allergiche cutanee (cioè sensibilizzazione cutanea). Tuttavia, la letteratura esaminata dal gruppo di esperti CIR ha dimostrato che quando i livelli di DMAPA e amidoamina sono ridotti, anche il numero di persone che reagiscono è ridotto.Sulla base della sua revisione della letteratura scientifica pubblicata, il gruppo di esperti CIR ha concluso che i cosmetici che utilizzano CAPB e le relative amidopropil betaine erano sicuri purché formulati per essere non sensibilizzanti. Il gruppo di esperti CIR ha inoltre consigliato all’industria di continuare a ridurre al minimo la concentrazione di questi sottoprodotti della produzione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *